Pomezia per i bimbi disabili

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“A Pomezia la mensa ed il trasporto scolastico sono gratis per i bimbi con disabilità. Un gesto di estrema sensibilità nei confronti di chi vive condizioni di disagio. L’esenzione per gli studenti con disabilità va ad aggiungere un criterio importante a quelli già in vigore, che prevedono il pagamento del servizio in base al reddito e fasce di esenzione parziale o totale per le famiglie con disagio economico (chi guadagna poco, paga pochissimo) e quelle con più di un figlio che usufruisce del servizio. Mensa e trasporto scolastico sono due dei servizi essenziali che abbiamo mandato a gara, dopo anni di proroghe, con l’obiettivo di restituire alla cittadinanza servizi di qualità a costi sostenibili tanto per gli utenti che per l’Ente. Abbiamo deliberato “la totale esenzione dal pagamento del servizio mensa e trasporto per gli alunni ai quali è riconosciuta, dalla Commissione Medica della A.S.L., invalidità grave di cui all’Art. 3, comma 3 della Legge 104/92″. Nei prossimi giorni verrà pubblicato il bando con le modalità per accedere all’esenzione o alle agevolazioni previste per il pagamento dei servizi”.
Fabio Fucci, sindaco M5s Pomezia

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Passaparola – Forteto, la comunità degli abusi, di Francesco Pini e Duccio Tronci

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L’inizio della predicazione di Rodolfo Fiesoli risale agli anni 70, poi nel 1977 la nascita del Forteto e già alla fine del 1978 il primo arresto di Rodolfo Fiesoli e di Luigi Goffredi, altra persona di spicco all’interno del Forteto. Poi nel 1985 una sentenza di condanna definitiva che per Rodolfo Fiesoli riguardava anche degli aspetti specifici e molto gravi, il fatto di avere masturbato un minorato psichico alla presenza di un minore, questo accertava la sentenza definitiva. Quella del Forteto è una macabra storia italiana. Ne abbiamo parlato con Francesco Pini e Duccio Tronci, autori del libro Setta di Stato.

“Un saluto agli amici del blog di Beppe Grillo. Abbiamo deciso di scrivere questo libro perché questo ci consentiva di raccontare una storia che ci pareva allucinante e che avesse bisogno di mettere insieme i fatti dalla nascita del Forteto, dalla sua genesi fino a oggi. Il 17 giugno 2015 il Tribunale di Firenze ha emesso una sentenza di primo grado che condanna 16 persone per i fatti avvenuti nella Comunità del Forteto, la condanna più grave riguarda Rofoldo Fiesoli il profeta, il guro della comunità che è stato condannato a 17 anni e mezzo.
Il Forteto nasce come un tentativo di giovani, in un periodo post sessantottino di rompere con gli schemi, con le consuetudini di una società borghese, di famiglie borghesi, come un atto di ribellione. Il sogno è quello di vivere una vita da persone libere, non ancorate all’ambizione dell’ascesa sociale e della ricchezza a tutti i costi e dell’attenzione al prossimo. Ma al Forteto cosa trovano? Trovano una realtà diversa, una realtà che possiamo sintetizzare con la parola “setta” come facciamo nel titolo. Ci sono una serie di regole: il taglio completo dei legami con l’esterno, a partire dalla madre, il padre, i fratelli, gli amici e poi via, via a cascata tutto il mondo al di fuori, il mondo che Fiesoli diceva “Il mondo fuori è merda!”. La separazione dei sessi ovvero nella filosofia del Forteto il confronto si fa con persone dello stesso sesso, uomini con nomi e donne con donne, non ha molto a che vedere con l’omosessualità o comunque con le tendenze sessuali, il rapporto uomo-donna è quello che poi ti porta a fare una famiglia, uno dei rapporti più solidi che potrebbe potenzialmente mettere anche a rischio una leadership all’interno di una setta. E poi, l’altro elemento della filosofia Forteto, è quello del “chiarimento”, una sorta di pubblico processo, è un confronto quello con uomo – uomo che ti porta in molti casi dritto nella camera di Rodolfo Fiesoli, che all’interno del Forteto viene considerato come l’unico puro, l’unico in grado di insegnarti un amore che è libero dal fardello della materialità e della “merda del mondo esterno”.

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Gli affidamenti al Forteto sicuramente venivano fatti nell’ottica della cosiddetta famiglia funzionale: due persone, un uomo e una donna, che si costituivano appositamente per accogliere quell’affidamento. I servizi sociali, nei controlli effettuati al Forteto, identificano come padre e madre di quei bambini affidati due persone diverse da quelle che sono indicate nell’affidamento.
La storia del Forteto, fin dall’inizio, è anche la storia d’intrecci e di ricerca di sponsor, di sponde politiche di primordine, sul fronte democristiano, nei primissimi anni e poi, invece, più nel mondo della Sinistra. Sono tanti i politici che negli anni sono passati dal Forteto anche solo per campagna elettorale; sono elencati in un documento ufficiale, la Relazione finale della Prima Commissione d’inchiesta della Regione Toscana, si leggono nomi come Massimo D’Alema ma anche Tina Anselmi lo stesso Antonio Di Pietro, che ha firmato la prefazione di un libro sul Forteto. La cosa che più impressiona, al di là delle campagne elettorali, è proprio come se ci fosse un muro di gomma a livello politico – istituzionale, che respingeva ogni tentativo di denuncia, di fatto la sentenza della Corte di Strasburgo non ha prodotto risultati.

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Gli stessi meccanismi che vedevano il condizionamento di politici o, anche, in ambienti della Magistratura o dei servizi sociali, nei confronti del Forteto, coinvolgevano anche i giornalisti. I giornalisti si chiedevano: perché dovrei scrivere una cosa sul Forteto se poi posso avere dei problemi? Nel salotto di Bruno Vespa, lo stesso conduttore, in apertura di trasmissione, quando stava per raccontare le vicende che avevano portato poi alla sentenza nella Corte Europea, racconta di non avere mai subito tante pressioni per non fare quella trasmissione, come in quell’occasione. Bruno Vespa, chiamato a testimoniare a processo da alcune parti civili, non è stato ammesso come teste in aula e, quindi, non ha potuto spiegare al Tribunale, quale fosse il motivo o soprattutto chi avesse fatto quelle pressioni per non fare quella trasmissione.
Papa Francesco non ha mai speso una parola. Certamente la posizione della Curia è cambiata con il passare degli anni e negli ultimi anni anche l’Arcivescovo Vettori ha chiesto scusa alle vittime del Forteto, per il fatto che la Chiesa non si fosse spesa abbastanza per questa vicenda e che non avesse fatto abbastanza per questa vicenda.
I passaggi che politicamente sono importanti, l’abbiamo detto e lo ripetiamo, sono da una parte la scelta coraggiosa di mandare un commissario e commissariare la cooperativa, dall’altra quella delle commissioni d’inchiesta, di fare quella a livello regionale ma di farne una anche a livello parlamentare.

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Il Forteto, oggi, continua a essere una cooperativa florida, una realtà economica importante.
Sappiamo per certo che ancora oggi, nel 2014, il Forteto fattura 18 milioni di Euro l’anno, ha circa 100 dipendenti e 150 soci.
Ma ci si domanda ancora cosa accade all’interno del Forteto, è difficile capirlo, è difficile parlare con le persone che ancora vivono nella comunità, si può parlare invece con quelle persone che hanno denunciato, che sono fuoriuscite dalla comunità e che ancora lavorano lì dentro e raccontano una situazione insostenibile. Seppure il Consiglio di Amministrazione è stato cambiato, 4 componenti su 5 del Cda sono stati testimoni della difesa, quindi hanno testimoniato a favore di Rodolfo Fiesoli e degli altri imputati al processo che si è appena concluso e quindi la situazione continua a essere molto delicata in termini di diritti delle persone che lavorano al Forteto e hanno denunciato di fatto chi ancora comanda il Forteto nella cooperativa. Passate parola!”.

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La chiusura degli uffici postali

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Poste Italiane sta pianificando una riorganizzazione a livello nazionale che prevede la chiusura di centinaia di uffici postali in tutta Italia. Le chiusure si concentreranno in Toscana e Umbria (80 quelle previste), seguite da Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, mentre in Lombardia saranno chiusi 65 uffici, tra Piemonte, Liguria e Val d’Aosta altri 62 e 59 tra Emilia Romagna e Marche. Seguono Campania e Calabria, che avranno 43 sportelli in meno, e Lazio, Abruzzo e Sardegna, con 35 sedi in meno. Un riassetto che colpirà soprattutto la popolazione più anziana, che di fatto è quella più legata ai servizi postali tradizionali.

“Il caso che voglio presentarvi è quello delle poste, in particolare due riferimenti, quello delle poste statunitensi, US Postal Service, che spedivano 200 miliardi di lettere nel 2000, tredici anni dopo 160 miliardi di lettere, con però una perdita di 16 miliardi di dollari. Con questa tendenza è certa la scomparsa della posta cartacea negli Stati Uniti. In Canada hanno già anticipato questo fenomeno. Le poste canadesi hanno deciso di non inviare più lettere cartacee entro 5 anni, questa decisione comporta già un taglio di otto mila impiegati all’interno delle poste canadesi. Questo fenomeno è mondiale, ogni anno il 4% della posta tradizionale diminuisce e quindi vuole dire che chi è nel settore postale deve tenerne conto e deve ristrutturare i suoi costi e i suoi ricavi. Altrimenti si ritrova a non avere più un mercato di riferimento e neanche la società!”.
Gianroberto Casaleggio, Cernobbio – 6 settembre 2014

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Altro che riforme

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“Con la Calabria sotto al fango, 55.000 disoccupati in più, il prezzo della benzina che sale nonostante il calo del petrolio, questa estate il Partito Democratico ha passato il tempo a litigare sulle riforme costituzionali. Hanno passato agosto a combattere le loro guerre di partito usando il tema del Senato elettivo o non elettivo, che alla fine resta in ogni caso un senato inutile. Vogliono fare una Legge Costituzionale? La facciano per abolire i vitalizi. Così risparmieremo soldi per togliere le accise dello Stato dalla benzina. E’ incredibile che il petrolio cali di prezzo e i carburanti aumentino. Non è accettabile che con il pieno nella nostra auto dobbiamo pagare i privilegi dei partiti”.
Luigi Di Maio

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#GiùLeManiDalNostroMare – Il 6 Settembre a Bari

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“Il nostro mare è in pericolo. Il folle interesse di pochi gruppi multinazionali legati ancora al vecchio modello di produzione energetica dagli idrocarburi ha portato questo governo colluso a rilasciare 9 permessi di ricerca del petrolio al largo dei nostri mari Adriatico e Ionio. E molti altri permessi ancora saranno rilasciati grazie allo Sfascia Italia, il decreto presentato dal Governo ma scritto dai lobbisti del cemento, degli inceneritori e del petrolio. Per questo, quest’estate il Movimento 5 Stelle ha organizzato una protesta che ha interessato molte spiagge di Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia dove i bagnanti venivano invitati a stringere le loro mani in lunghissime catene umane di qualche minuto al termine delle quali si sono tenute delle agorà in cui i portavoce regionali, parlamentari o europei spiegavano il pericolo che corre il mare che era di fronte a loro.

VIDEO “Stop alle trivelle in Sicilia” – L’appello di Ficarra e Picone

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Il mare rappresenta un’opportunità di lavoro pulito per le regioni del Sud Italia: pensate come il turismo sostenibile, le piccole e medie imprese e gli investimenti di chi ha scelto di acquistare una casa al mare dopo anni di lavoro e sacrificio sarebbero inficiati dalla semplice presenza di piattaforme petrolifere al largo. Senza considerare gli incidenti che potrebbero avvenire(il Mar Mediterraneo è un mare chiuso e da un incidente come quello del Golfo del Messico del 2011, non potrebbe forse riprendersi mai), è evidente che questa è una battaglia tra gli interessi di pochi conservatori a discapito di quelli di tutti i liberi cittadini che vogliono l’energia dal sole ed un’economia pulita.
Il 6 settembre alle 18.30 a Bari, in Largo Diaz, si terrà l’evento conclusivo di questa estate di manifestazioni in spiaggia. L’evento sarà una festa in cui il dibattito si alternerà a musica popolare e intrattenimento. Saremo insieme ai cittadini per dire: #Giùlemanidalnostromare!”
M5s Puglia

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Il consulente da 600 euro al giorno

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“Finalmente si è ‪dimesso‬ Pietro Evangelista, consulente dell’Asp di Reggio Calabria nominato senza alcuna procedura pubblica dal commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura. Queste dimissioni sono il risultato della denuncia politica e penale del Movimento 5 stelle, la sola forza che ha contestato la scandalosa assunzione del contabile a 600 euro al giorno. Dopo la lunga inerzia imposta dal premier mai eletto‬, un pezzo del Pd inizia ad attaccare i commissari Scura e Urbani, di cui soltanto il Movimento 5 stelle ha finora chiesto la rimozione, mettendo in evidenza gli abusi e la gestione affaristica della sanità, in un momento in cui ai calabresi non è garantito il minimo indispensabile. Scura e Urbani hanno regalato soldi a cliniche private di loro sodali politici e invece non hanno autorizzato l’apertura di cliniche che ne avevano diritto; hanno mandato all’aria la transazione con le associazioni di assistenza extraospedaliera; hanno calpestato sentenze della magistratura che impongono la riapertura degli ospedali di ‪Trebisacce‬ e ‪‎Praia‬ a Mare; hanno foraggiato un revisore contabile, ‪‎Kpmg‬, il cui lavoro sui conti rimane un mistero per tutti; hanno permesso che restassero in carica commissari di aziende sanitarie e ospedaliere nominati fuori legge; hanno gestito i soldi della Regione con tanta arroganza e certezza d’impunità. È giunto il momento che Scura e Urbani vadano a casa, per manifesta incapacità e comprovato ‪clientelismo‬. Per questa priorità deve muoversi anche e soprattutto il partito del governatore Oliverio, al quale ricordo che proprio lui ha nominato i commissari aziendali che hanno eseguito gli ordini di Scura e Urbani. Basta con il ‪commissariamento‬, che ci ha danneggiato e in concreto è stato soltanto un grande affare per amici, compari e potentati”.
Dalila Nesci, M5s Camera

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Dado fa paura alla mafia

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“Il comico Dado è stato minacciato su Facebook dai Casamonica per una parodia del funerale del loro boss ‘Zio’ Vittorio: la sua arte non poteva avere consacrazione migliore! Queste minacce sono la dimostrazione che la sua satira ha fatto centro e che la verità, anche quando strappa un sorriso, fa paura alla mafia”.
M5s Parlamento

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Cervi si nasce

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Mio marito cornuto e contento porta le corna d’oro e d’argento. Marino espropriato nella sostanza dalla gestione di Roma si trova ai Caraibi a scrivere le sue memorie. Tornerà ai primi di settembre a prendere ordini dal prefetto Gabrielli e dal suo vice Causi voluto dal Pd. E’ come se Ulisse fosse tornato a Itaca per complimentarsi con i Proci che gli insidiavano Penelope. Marino ci è o ci fa? Un altro si sarebbe dimesso prima di finire sotto tutela. Lui non può. E’ ostaggio del Pd che non vuole nuove elezioni a Roma perché perderebbe. Qualcosa gli avranno promesso per fare la figura del becco, di chi non sapeva nulla, dell’ignaro Marino. Roma sta diventando una farsa a livello mondiale. Quanti sindaci ha la capitale d’Italia? Uno, nessuno e centomila. Per il futuro sindaco c’è Poletti che la macchina del magna magna delle cooperative la conosce benissimo. Non ci sarebbe neppure bisogno di aggiungere un posto a tavola come dimostra la celebre fotografia.

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Caro Benzina

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“I mancati ribassi dei prezzi dei carburanti alla pompa costeranno agli italiani complessivamente 75 milioni di euro solo per gli spostamenti lungo strade e autostrade legati al controesodo del 29 e 30 agosto. Lo denuncia il Codacons, calcolando il danno per le tasche degli automobilisti di rientro dalle vacanze estive. Il mancato adeguamento dei listini di benzina e gasolio all’andamento al ribasso del petrolio sta producendo pesanti effetti per le tasche dei cittadini – spiega l’associazione – Basti pensare che un solo pieno di carburante costa oggi circa 5 euro in più a causa dell’insufficiente riduzione dei prezzi alla pompa. “Chiediamo alla Guardia di Finanza di intervenire con urgenza, disponendo controlli e verifiche presso i distributori di benzina allo scopo di evitare l’ennesimo “scippo” a danno dei consumatori e sanzionare qualsiasi speculazione – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’Immobilismo del Governo rispetto a ciò che accade nel settore dei carburanti è inaccettabile, e trova spiegazione nel fatto che lo Stato guadagna grazie ai mancati ribassi della benzina. Dei 75 milioni di euro in più che gli italiani pagheranno durante il controesodo, l’erario incasserà la fetta maggiore, pari a quasi 49 milioni di euro a titolo di tasse e accise”. “Per tale motivo non escludiamo azioni di responsabilità contro lo Stato Italiano ed una causa risarcitoria contro petrolieri e Governo per far ottenere ai cittadini il rimborso delle spese sostenute a causa dei mancati ribassi dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa” – conclude Rienzi”.
Codacons

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I manager di Expo

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“Di cosa ci sia dietro Expo, di quali imprese edili siano state coinvolte e tutto il resto si è detto e scritto mille volte. E probabilmente gli scandali usciranno anche dopo la fine della manifestazione. Intanto, però, leggo dall’Espresso un’altra chicca gustosissima: il manager più pagato dell’Expo ha alle spalle una condanna definitiva per bancarotta fraudolenta, ma non lo aveva dichiarato alla società milanese, che lo ha comunque riconfermato. Galli è stato condannato in tutti i gradi di giudizio per la bancarotta della società Digitalia del gruppo Cameli-Gerolimich. La sentenza è diventata definitiva nel 2005 con il verdetto finale della Cassazione. Nel curriculum presentato a Expo, il manager ha dichiarato di aver lavorato tra il 1987 e il 1992 come «assistente dell’amministratore delegato del gruppo Gerolimich», senza però parlare della condanna. La sentenza definitiva risulta cancellata anche dall’archivio informatico della Cassazione, in data imprecisata, come può accadere su richiesta degli interessati. La condanna del manager è stata però scoperta dall’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, che ha informato la società Expo e segnalato il caso anche alla Procura di Milano. A quel punto il commissario e amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, ha potuto esaminare la sentenza e, dopo aver chiesto chiarimenti a Galli, ha deciso di riconfermargli la sua fiducia. Così, tanto per gradire…”.
Mario M.

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