L’anomalia del monopolio della SIAE deve finire

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La scelta di Fedez di lasciare la Siae per la raccolta dei suoi diritti d’autore ha il merito di accendere i riflettori sul dibattito del monopolio della Siae in Italia. Una questione sollevata da tempo dal M5S fino a qualche giorno fa in Aula alla Camera, in occasione del voto della legge di delegazione europea, con la presentazione di un proprio emendamento che chiedeva di recepire la direttiva Ue Barnier, che prevede appunto l’apertura del mercato della raccolta e gestione del diritto d’autore anche ai privati.
La proposta del M5S è stata bocciata dal Governo e dalla sua maggioranza ma noi andremo avanti con una nostra proposta di legge che rompe il monopolio della Siae, un’anomalia comune in Europa solo alla Repubblica Ceca che in Italia dura ormai da 75 anni per una legge del 1941, e regolamenta il mercato permettendo ad artisti e imprenditori di avere libertà di scelta nel nostro Paese.

VIDEO Fedez in Piazza de Popolo alla #nottedellonestà

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Un modo per far circolare gli introiti del settore in Italia, dove attualmente sono vietate soluzioni alternative alla Siae per chi, come Fedez, per trovarle deve rivolgersi ad imprenditori italiani costretti a fuggire all’estero. Tra il ventaglio delle possibilità proposte dal M5S, anche l’utilizzo di licenze creative commons.

M5S Camera

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Una firma per salvare la democrazia

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di M5S Parlamento

Si comincia! Con una maggioranza incostituzionale alla Camera e con i voti di Verdini al Senato, il Pd ha stravolto la nostra Costituzione. Ma non è riuscito a raggiungere i due terzi dei consensi e questo ci permette di poterlo fermare. Per farlo abbiamo bisogno di voi. Di una vostra firma. Vogliamo infatti che, oltre alla richiesta già depositata dai portavoce M5S, siano i cittadini con le loro 500.000 firme a richiedere il referendum popolare.
La revisione costituzionale, però, è solo una parte del tentativo di prendere il potere ad opera di questa classe politica che ha le mani sporche di petrolio ed è al soldo delle banche. L’altra parte, infatti, si chiama “Italicum” e rappresenta il completamento del piano per mettere le mani sull’Italia e trasformarla – senza aver chiesto nulla ai cittadini – da una repubblica parlamentare in una dittatura dell’uomo solo al comando. Per questo, dobbiamo abbattere anche l’Italicum, con due referendum abrogativi.
Col primo si chiede l’eliminazione del premio di maggioranza, un autentico doping dei risultati elettorali che consente a un partito che al primo turno prenda una percentuale anche inferiore al 20 per cento dei voti di essere maggioranza parlamentare con il ballottaggio.
Il secondo referendum è per l’abrogazione dei capilista bloccati. Vecchio vizio della politica di nominare i propri fedelissimi per far sì che invece di guardare ai bisogni e alle esigenze dei cittadini, si guardi sempre agli ordini delle segreterie dei partiti e alle lobby che rappresentano. Il Pd con la nuova legge elettorale ha replicato i vizi del “porcellum”, nonostante la bocciatura da parte della Corte costituzionale.
Per poter raggiungere questi risultati abbiamo bisogno di tutti voi.
Noi faremo la nostra parte allestendo banchetti in tutte le piazze italiane. Voi venite a firmare.
Partecipiamo e partecipate a questa grande opera di democrazia in difesa della Costituzione e della legalità. Un’opera che non possiamo più delegare ma che possiamo e dobbiamo realizzare tutti insieme.

Qui trovate l’elenco dei nostri referenti regionali a cui vi potete rivolgere sia per firmare che per aiutarci a raccogliere le firme:
Sara Marcozzi – Abruzzo (abruzzom5sreferendum@gmail.com)
Savino Giannizzari – Basilicata (basilicatam5sreferendum@gmail.com)
Nicola Morra – Calabria (calabriam5sreferendum@gmail.com)
Valeria Ciarambino – Campania (campaniam5sreferendum@gmail.com)
Silvia Piccinini – Emilia Romagna (emiliaromagnam5sreferendum@gmail.com)
Stefano Patuanelli – Friuli Venezia Giulia (fvgm5sreferendum@gmail.com)
Davide Barillari – Lazio (laziom5sreferendum@gmail.com)
Alice Salvatore – Liguria (liguriam5sreferendum@gmail.com)
Eugenio Casalino – Lombardia (lombardiam5sreferendum@gmail.com)
Andrea Cecconi – Marche (marchem5sreferendum@gmail.com)
Antonio Federico – Molise (molisem5sreferendum@gmail.com)
Davide Bono e Giorgio Bertola – Piemonte (piemontem5sreferendum@gmail.com)
Antonella Laricchia – Puglia (pugliam5sreferendum@gmail.com)
Mario Puddu – Sardegna (sardegnam5sreferendum@gmail.com)
Giancarlo Cancelleri – Sicilia (siciliam5sreferendum@gmail.com)
Koellensperger Paul – Trentino (trentinoaltoadigem5sreferendum@gmail.com)
Giacomo Giannarelli – Toscana (toscanam5sreferendum@gmail.com)
Stefano Lucidi – Umbria (umbriam5sreferendum@gmail.com)
Roberto Cognetta – Valle D’Aosta (valledaostam5sreferendum@gmail.com)
Jacopo Berti – Veneto (venetom5sreferendum@gmail.com)

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Jacques Sapir e l’impossibile federalismo europeo

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di M5S Europa

È stato recentemente approvato dalla plenaria UE di Strasburgo il report della liberale francese Sylvie Goulard, una delle voci di punta dei federalisti europei, già membro del gabinetto Prodi alla Commissione Europea sul ruolo dell’UE all’interno delle istituzioni e degli organismi internazionali. Una relazione che spinge ulteriormente verso un accentramento dei poteri nelle mani dell’UE, inneggiando – appunto – ai fantomatici Stati Uniti d’Europa e celando al contempo la volontà di uniformare tutto su un modello unico controllato dagli Stati egemoni (Francia ma soprattutto Germania) esattamente sul modello della moneta unica. Abbiamo chiesto cosa comporterebbe la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa a uno dei maggiori esperti mondiali, Jacques Sapir, intervistato in occasione del ciclo di convegni economici organizzato dai portavoce Marco Zanni e Marco Valli al Parlamento Europeo. Quello che ci ha rivelato è sconcertante: a causa della sua egemonia economica, rafforzata dalle persistenti violazioni sull’export, la Germania dovrebbe versare qualcosa come 200/300 miliardi ogni anno nel budget “federale“. Un simile esborso porterebbe a un crollo immediato dell’economia tedesca e con essa quella dell’intera Unione Europea (quindi politicamente irrealizzabile e inaccettabile dai tedeschi). Di seguito il video e il testo dell’intervista.

VIDEO L’intervista esclusiva all’economista Jacques Sapir, tutta la verità sul federalismo europeo

Blog: Che cosa comporterebbe davvero il federalismo europeo?

Sapir: La “federalizzazione” dell’Eurozona è un’opzione lasciata aperta da molti paesi come la Germania. Il problema è: se vuoi avere un vero federalismo, hai bisogno di avere un vero budget federale. E questo budget deve essere attorno all’8/10% del Prodotto Interno Lordo. Più importante, ci sarà bisogno di spostamenti di capitale dai paesi più ricchi a quelli più poveri. Il problema è che quando si è provato ad avere una stima di quanti soldi sarebbero stati dovuti trasferire, si è parlato di un ammontare di circa 200/300 miliardi di Euro all’anno. Devo ricordare che oggi i trasferimenti netti in EU ammontano solo a 41 miliardi di Euro. Abbiamo la necessità di creare un enorme “budget system” per cercare di far funzionare questa un’Europa federale. Il secondo punto è: da dove dovrebbero arrivare i soldi? È assolutamente ovvio che debbano provenire principalmente dalla Germania, perché è il Paese più ricco del blocco. Con alcuni colleghi abbiamo fatto una stima. La Germania dovrebbe pagare l’8/11% del PIL, ogni anno, per circa 8/10 anni. Ora, il problema vero non è che la Germania rifiuta il federalismo, loro non sarebbero in grado di sostenere un peso simile. E gli altri paesi non possono chiedere alla Germania uno sforzo simile, perché vorrebbe dire distruggere la loro economia.

Blog: Le riforme necessarie si conoscevano già dal 1999. come mai non sono state messe in atto?

Sapir: Ho avuto discussioni con molte persone (informate sui fatti, n.d.r.) sul tema. Quello che dicevano già nel 1997/98 è certamente che l’Euro avrebbe dovuto implicare una sorta di unione sociale, unione fiscale e sicuramente scambi di capitale tra i paesi. Il problema è che fin dall’inizio si è visto che non vi era alcuna possibilità d’implementare queste misure. Sapevamo sin dall’inizio che i prerequisiti economici dell’Euro non avrebbero funzionato. Dobbiamo capire perché, ancora oggi, siamo in questa situazione. Il mio parere è che l’Euro sia un progetto politico, più che un progetto economico. Il principale “scopo” dell’Euro era creare questa situazione di federazione “allentata” tra i paesi europei e, più importante, disciplinare il mercato del lavoro e distruggere i servizi e le infrastrutture sociali di molti paesi. Penso che questa idea politica dell’Euro fosse più importante di qualsiasi idea economica.

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No alla speculazione edilizia in Piazza d’Armi

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“A Milano esistono tantissimi luoghi dismessi da riqualificare, uno di questi è Piazza d’Armi, un’ex zona militare di circa 60 ettari che il ministero, proprietario dell’area, vuole mettere a disposizione dei privati per fare l’ennesimo sviluppo immobiliare senza senso e senza logica. Gli altri partiti parlano di riqualificazione, in realtà si tratta una speculazione edilizia assolutamente inaccettabile per la città di Milano. L’unico obiettivo è quello di favorire costrutturi e lobbisti del cemento, nonostante le volumetrie indicate nel PGT, che erano state determinate prevedendo una popolazione milanese di quasi 1 milione e 800 mila abitanti, siano errate. Oggi siamo meno di 1 milione e 400, perciò non ha alcun senso proseguire su questa strada. I milanesi in consiglio di zona 7, a cui l’area fa riferimento, hanno chiarito più volte la volontà di preservare un polmone verde della città, un luogo di aggregazione da trasmettere alle generazioni future. La riqualificazione dell’area non si fa col cemento. Piazza d’Armi deve rimanere un’oasi di Milano. In una città che sfora costantemente i limiti di inquinamento dell’aria e che ha un bisogno vitale di ossigeno gli interventi devono essere tesi alla realizzazione di un parco pubblico. In Regione stiamo facendo tutto il possibile perché questo grande polmone della città non finisca nelle mani dei costruttori. Il M5S combatte per la tutela del verde pubblico e per la riqualificazione del costruito rispettando il principio di invarianza idraulica, che grazie a noi è stato ineserito in legge in Lombardia, affinché il terreno sottostante che viene trasformato in impermeabile garantisca comunque l’assorbilmento dell’acqua. Con la scusa della riqualificazione vogliono sottrarre ai milanesi un grande cuore verde della città. Il M5S al governo di Milano lavorerà dal primo giorno per femare questo scempio e difendere tutto il verde della città”.
Gianluca Corrado – Candidato Sindaco del M5S a Milano
Stefano Buffagni – Portavoce Regionale del M5S in Lombardia

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Pensionati al collasso, #RenziScappa

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di M5S Senato

Da qualche settimana si sta rialzando un polverone di annunci e voci di corridoio sulle pensioni. Prima il Bomba è uscito con il solito bonus, che questa volta sarebbe erogato ai pensionati minimi, mentre oggi Padoan parla di maggiore flessibilità in uscita dal lavoro e di contributo del sistema creditizio alle pensioni del futuro. Tanta confusione per nascondere la realtà: i pensionati sono sotto attacco da diversi anni, vedono la pensione assottigliarsi sempre più anche a causa dei rincari di tasse e bollette e il Governo in carica non ha fatto nulla per invertire la marcia, anzi. Scappa dalle sue responsabilità a gambe levate come il Bomba a Pisa. Il MoVimento 5 Stelle non vuole lasciare nessuno indietro e con il Reddito di Cittadinanza la pensione minima aumenterà fino a 780 euro.

Le riforme delle pensioni dal ’95 a oggi
Dopo le riforme restrittive del centro-sinistra e dei governi tecnici – a partire da quella Amato del 1992, e continuando con la riforma Dini (1995), Prodi (1997) e Padoa Schioppa (2007) – nel 2011 è intervenuta la riforma Fornero: è salita ancora l’età pensionabile e i requisiti previdenziali delle donne sono stati equiparati a quelli degli uomini.
In questo modo, a partire dal 2018 sia uomini che donne potranno andare in pensione solo a partire dai 66 anni e 7 mesi, e solo se avranno versato contributi per almeno 20 anni. Inoltre, il sistema contributivo ha sostituito definitivamente quello retributivo, con il risultato, in prospettiva, di un calo generalizzato degli assegni pensionistici. Ma non basta. Il Governo Monti ha anche bloccato per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione al costo della vita (inflazione) degli assegni pensionistici superiori a 3 volte il minimo Inps. Significa che, con assegno superiore a 1200 euro netti (non certo dei nababbi), milioni di pensionati hanno visto crollare il potere di acquisto delle loro pensioni sotto il peso dell’inflazione. La Corte Costituzionale è intervenuta con una sentenza del 2015 nella quale dichiarava illegittimo questo provvedimento, ma non stabiliva con fermezza il rimborso totale di quanto i pensionati avevano perso.

La presa in giro di Poletti ai pensionati derubati
Su questa ambiguità della Corte ha giocato il Governo in carica, che si è limitato ad erogare un bonus ridicolo ai pensionati derubati, stanziando 2 miseri miliardi invece dei 17,5 miliardi necessari a risarcirli totalmente. Il Bomba si è venduto anche questo compromesso al ribasso come fosse un bonus del suo caritatevole Governo. Senza vergogna l’ha chiamato “Bonus 500 euro“, e i pensionati hanno dovuto rinunciare, di fatto, a migliaia di euro che hanno perso ingiustamente tra 2012 e 2013.

Vogliono togliere la pensione di reversibilità
Il Governo, però, non si è limitato a confermare i disastri del Governo Monti, ma ha calcato la mano. Nella legge delega del Governo, presentata dal Ministro del Lavoro Poletti, si parla di razionalizzare le prestazioni assistenziali, “nonché altre prestazioni anche di natura previdenziale“. È chiara l’intenzione di mettere mano alle prestazioni pensionistiche, e in particolare alle pensioni di reversibilità, che spettano ai coniugi e ai figli minori o studenti di un lavoratore/pensionato defunto. Il meccanismo studiato dal Governo è sottile: l’assegno previdenziale dipenderà infatti non più dal reddito individuale (Irpef) ma da quello del nucleo famigliare (Isee). In questo modo basterà possedere una casa o un terreno (anche non in affitto), o qualche risparmio in banca, per vedersi tagliati fuori dall’assegno di reversibilità. Dopo le proteste del M5S il ministro Poletti ha promesso una modifica al testo di legge per scongiurare questo meccanismo, ma ad oggi il testo rimane invariato.

Pensionati al collasso
Secondo l’ultimo rapporto Inps 11,5 milioni di assegni previdenziali (6 su 10) sono inferiori ai 750 euro, con l’Istat che fissa a 780 euro mensili la soglia di povertà. Milioni di anziani che hanno lavorato a lungo per l’Italia si ritrovano ora a galleggiare nella miseria, e sempre più spesso devono anche contribuire a sostenere figli e nipoti travolti dall’ondata di disoccupazione degli ultimi anni.

I giovani non vedranno mai la pensione
È in questo contesto drammatico che l’Inps di Boeri invierà nei prossimi mesi 7 milioni di buste arancioni agli italiani. Nelle buste saranno indicati i contributi versati e la pensione futura. C’è un solo problema: la stima dei futuri assegni è costruita a partire dall’ipotesi di una crescita media del Pil dell’1,5% nei prossimi decenni. Con le manovre liberiste degli ultimi Governi, questo incluso, è un’ipotesi del tutto inverosimile. Si tratta quindi dell’ennesima menzogna per tranquillizzare giovani precari e anziani lavoratori, facendo loro annusare una pensione che non riceveranno mai.
O si cambia direzione, o delle nostre pensioni rimarranno sono le briciole.

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La maxi consulenza per l’amico del bomba #CarraiSpione

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di Angelo Tofalo, portavoce M5S Camera

Renzie vuole imporre all’interno del sistema Marco Carrai, suo fraterno amico facente parte del “Giglio Magico“. Nonostante i palesi conflitti di interessi e il CV praticamente inesistente dapprima voleva mettere l’amico direttamente all’interno dei servizi segreti ed ora ha studiato il piano b per una maxi consulenza. Si parla di un incarico iniziale di circa 70.000 euro. Servizi Segreti, Guardia di Finanza e Polizia di Stato: in queste ore è in atto il rush finale per le nomine dei futuri direttori e il Bomba, in accordo con Mattarella, avrà l’ultima parola su chi nominare. Sono scelte che cadranno sulla testa di milioni di cittadini italiani inconsapevoli!

VIDEO La privatizzazione dei servizi segreti

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Carrai è ai vertici delle fondazioni che hanno finanziato l’ascesa politica del Bomba e che, a Firenze, metteva a disposizione un appartamento all’ex sindaco e presidente di Provincia. E’ stato nominato alla guida degli aeroporti toscani. Nel 2014 fondò la CYS4, la cyber security company con 3 sedi in Italia ed una a Tel Aviv.
Negli ultimi giorni abbiamo anche avuto riscontri circa gli strettissimi rapporti tra Marco Carrai e Michael Ledeen. Ledeen è ritenuto vicino all’intelligence statunitense con legami con uomini della P2. Un’inchiesta svolta recentemente dal Pentagono lo definisce “spia di Israele” e per questo allontanato da Washington. Ha anche lavorato come consulente storico per i servizi segreti italiani ed a metà degli anni ottanta, l’allora capo del SISMI, Fulvio Martini, allontanò Ledeen dal paese definendolo “persona non gradita all’Italia“.
Carrai grazie al Bomba sarà l’uomo chiave per la cyber security e entrerà in possesso dei dati di milioni di cittadini italiani. Siamo davanti al reale e pericoloso tentativo di privatizzare i nostri servizi segreti. Il MoVimento 5 stelle farà di tutto per evitare questa deriva antidemocratica.

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Mario Orfeo direttore del #Pd1

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di M5S Parlamento

Il Tg di Mario Orfeo, il Pd1, ha superato i limiti della decenza, arrivando a livelli vomitevoli di spudorata propaganda di regime. Pur di colpire il MoVimento 5 Stelle, hanno accostato il nome della candidata sindaco a Roma Virginia Raggi alla notizia dell’inchiesta su camorra e Pd in Campania, mescolando i reati di concorso esterno in associazione mafiosa che la magistratura contesta a esponenti del Pd con una vicenda che di penale non ha nulla e che il Pd nel panico sta usando per provare a frenare la corsa il M5S.

VIDEO Il vomitevole servizio del Pd1 contro il M5S

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Che i piddini tentino in ogni modo di infangarci non sorprende, ma che a farlo sistematicamente, con servizi usati come manganelli, sia il servizio di informazione pubblico, pagato con i soldi di tutti i cittadini, è gravissimo.
Daremo mandato ai nostri legali di valutare se procedere legalmente contro Orfeo per diffamazione e lesione dell’immagine del M5S.

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Stop a brogli e morti che votano: la proposta M5S per #ElezioniPulite

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di Dalila Nesci, portavoce M5S Camera

Ogni anno alla fine delle elezioni, se ne sentono di tutti colori: schede già votate, persone morte che votano, condizionamenti da parte delle mafie, e poi come hanno dimostrato le ultime inchieste giudiziarie di mafia capitale, può esistere a volte una rete di scrutatori in grado di manipolare il voto e quindi la volontà popolare. Abbiamo pensato così ad una proposta di legge, “Elezioni pulite”, che modifica alcune piccole regole: per esempio la nomina del presidente di seggio, degli scrutatori e dei segretari in maniera più trasparente attraverso un sorteggio da parte della Corte d’appello; poi abbiamo previsto la modifica dell’urna in quanto molte volte si è sentito di brogli avvenuti perché all’interno della scatola, che adesso è di cartone, vi erano già delle schede votate. Ecco, per evitare questo abbiamo pensato a delle urne semitrasparenti. E infine, la modifica delle cabine elettorali: una cabina a tre lati, che lascia scoperte le spalle dell’elettore e dà la possibilità così al cittadino di mantenere la segretezza del suo voto. Però il suo voto non potrà più essere riconoscibile, magari attraverso la fotografia e lo scambio della scheda votata con quella vuota. Inoltre abbiamo previsto una modifica molto importante, molto spesso lavoratori studenti sono impossibilitati ad esercitare i loro diritti politici, quindi banalmente non possono votare perché si trovano altre città rispetto a quella di residenza. Abbiamo così previsto che questi possano votare presso il tribunale locale della città si trovano. Quindi piccole modifiche di leggi che vanno nel senso di un voto più trasparente, più libero, elezioni pulite insomma. Se volete, leggete nel dettaglio questa proposta di legge e lasciate vostri commenti.

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L’accordo UE Turchia è illegale

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di M5S Europa

L’accordo siglato fra Europa e Turchia sui migranti non può essere considerato valido. E’ fuorilegge. Il MoVimento 5 Stelle denuncia la nullità di questo accordo perché, a norma di regolamento, il Parlamento europeo deve dare il nulla osta a tutti i trattati internazionali siglati dalle Istituzioni europee. In questo caso, invece, l’unica Istituzione europea eletta direttamente dai cittadini è stata tagliata fuori. Non è stata né consultata, né si è espressa con una votazione.

Lo scorso 18 marzo il Consiglio europeo (i Capi di Stato e di governo dei Paesi membri) e la Turchia hanno adottato una “Dichiarazione congiunta” che prevede il vergognoso scambio vite umane/soldi: con l’accordo sono stati stanziati complessivamente sei miliardi di euro per fermare il flusso di migranti e promessa la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. La Turchia ha usato le migrazioni come un’arma di ricatto e di estorsione politica. E’ inaccettabile! Tanto più che la Turchia non è un alleato pienamente democratico e non può essere considerato uno “Stato sicuro” in cui rimandare richiedenti asilo.

I Trattati, inoltre, prevedono il coinvolgimento del Parlamento europeo in tutte le operazioni di bilancio. I deputati saranno chiamati ad approvare impegni di spesa senza essersi potuti esprimere a monte sulla opportunità del loro stanziamento. I rappresentanti dei cittadini hanno il diritto-dovere di contribuire a decidere come vengono spesi i soldi dei contribuenti europei. Il Consiglio europeo (teleguidato da Berlino) ha bypassato il Parlamento europeo perché sa che lì le voci critiche nei confronti della Turchia sono la maggioranza.

Il MoVimento 5 Stelle propone un ricorso alla Corte di Giustizia per annullare l’accordo per la violazione delle sue prerogative (art. 263 TFUE) e del principio di leale cooperazione tra Stati membri e Istituzioni europee (art. 5 TUE) e per ristabilire legalità.

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Solo il MoVimento 5 Stelle combatte i corrotti

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di M5S Parlamento

Concorso esterno in associazione mafiosa è la pesante accusa che travolge il Pd in Campania e che lega il partito del Bomba al clan dei casalesi di Zagaria. A chiedere i voti alla camorra sarebbe stato il numero uno del Pd in Campania Stefano Graziano, già Presidente del Pd campano, nonchè consigliere regionale e consigliere del Governo Letta prima e Renzi poi. Per ricambiare l’appoggio politico – elettorale della camorra finalizzato ad ottenere voti, Graziano avrebbe procurato al clan di Zagaria e alla società Lande Srl ad esso riconducibile, lo sblocco di un finanziamento europeo utile per un appalto di oltre 2 milioni di euro, con conseguenti mazzette e tangenti in favore di politici locali come Biagio Di Muro (eletto con l’appoggio del Pd) e altri funzionari pubblici che hanno partecipato alla corruzione. La Lande Srl, inoltre, che attraverso il proprio legale rappresentante oggi agli arresti Marco Cascella avrebbe pagato le mazzette per aggiudicarsi l’appalto, è stata già oggetto di precedenti denunce parlamentari da parte del M5S per appalti su terzo valico – TAV in Piemonte e risulta beneficiaria di numerosissimi sub appalti, tra i quali quello nel cantiere Tempa Rossa, quello per i TAV di Firenze, Torino e Milano, per la Metro C di Roma, per il Ponte sullo Stretto di Messina, per il Porto di Taranto e per altre opere che, adesso, andrebbero tutte necessariamente verificate dalle Procure competenti.
Come ha affermato la nostra portavoce al Senato Vilma Moronese originaria di Santa Maria Capua Vetere, in “Campania sta emergendo fuori tutto il marcio del sistema partitocratico, in particolare del PD, con favori ai clan della camorra negli appalti pubblici con utilizzo di fondi europei fino addirittura a favori alle mafie su beni confiscati alla camorra stessa“.
Solo qualche giorno fa il Bomba attaccava i magistrati. Chiedeva di parlare con le sentenze, di fare nomi e cognomi. Eccoli! Così come per lo scandalo di Trivellopoli, Mafia Capitale, Cara di Mineo, i nomi e i cognomi ci sono tutti e sono quasi tutti del Pd. Il Bomba non parla più?
Approvare le proposte del M5S, invocate anche da tutto il mondo della magistratura e bocciate dall’attuale Governo è prioritario per combattere la corruzione:
1) L’agente infiltrato o provocatore per compiere le indagini sotto copertura
2) La riforma della prescrizione
3) L’introduzione del DASPO per i politici e funzionari pubblici corrotti
4) L’adozione dello stesso regime delle intercettazioni previste per la mafia per i reati di corruzione.
Questa è la via per contrastare il malaffare ed il sistema corruttivo fondato sul legame tra mafia e politica e contrastata in ogni modo dai corrotti e dal Pd.

VIDEO Lo scandalo Trivellopoli spiegato in 3 minuti

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